In un mondo in cui tutti si professano uguali, normali, diversi, unici e chi più ne ha più ne metta, tra inclusività, esclusività, dignità, diritti inviolabili, … ben venga una giornata dedicata al rispetto di ognuno per le proprie caratteristiche personali a dispetto di ogni evidenza: “la giornata dei calzini spaiati” ideata alcuni anni fa in una scuola elementare del Friuli e che si celebra il 5 febbraio di ogni anno. Così come hanno fatto i bambini e le maestre della Scuola dell’Infanzia di Rosora (come in molte scuole del territorio, anche se in modalità diverse) avvalendosi della collaborazione dei genitori (per i calzini), di un gesto a dir poco teatrale (nello scalzarsi e mettere due calzini spaiati, creando giochi di colori e abbinamenti creativi, improvvisi, nuovi, veri, belli, …) di racconti significativi (come la storia creata ad hoc alcuni anni fa) e soprattutto di loro: i bambini, che ne avranno sicuramente compreso il messaggio e, speriamo, lo avranno riportato nelle proprie famiglie, seppur  a loro modo, cominciando con il far trovare sui loro piedi, i calzini indossati a scuola in modo “spaiato”. Diversità come scudo a volte, per esibire un’originalità fittizia… ma cos’è la diversità? Invece di parlare di diversità sarebbe forse più corretto parlare di unicità ed irrepetibilità. E tutto questo a cominciare dalla scuola dove invece ogni “diversità” può diventare ricchezza per tutti. Guardiamoci piuttosto dall’imitazione, dell’imitazione, dell’imitazione, che uccide ogni creatività ed ogni bellezza allo stato naturale, ma questa è già un’altra storia, magari anche da non celebrare…

Anna Rita Giampaoletti


Pubblicato in “Voce della Vallesina” (13 febbraio 2022)